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La femmina alfa

Un estratto del libro

Rimane comunque la constatazione di essere di nuovo sola, per l’ennesima volta e sente come una sensazione di vuoto, specie interiore, che lascia spazio a qualcosa che assomiglia alla paura.

Le viene voglia di fumare, anche se ha smesso da parecchio e anche se sa che non deve, ma in questo momento non le interessa nulla, sente solo l’angoscia crescere dentro e apre il cassetto dove ci sono ancora il pacchetto quasi intero e l’accendino, poi va sul balcone e si siede al solito posto.

Sui rami dell’acero spuntano le piccole foglie nuove, di un bel verde brillante. Appoggia la testa contro il muro e pensa a quel viaggio durante il quale ha conosciuto Paolo. È stato poco dopo essere tornata dal mare, dove era stata con Monica e dove aveva saputo la verità della quale si era vendicata, mentre tornava da Milano l’unica volta che ci era andata in treno perché la macchina aveva problemi ed era ancora dal meccanico.

Ricorda come Paolo le avesse sorriso e avesse iniziato a parlare, chiedendole se fosse un’attrice. Le gira la testa e spegne la sigaretta fumata solo a metà. Rimane lì ancora un po’, ma il sole di marzo non scalda e rientra, chiudendo la finestra e tornando sulla poltrona.

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