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Tess

Prefazione

“Per amore ci si può spingere oltre ogni confine, anche oltre il tempo…”. L’amore compare, improvviso e travolgente, nella solitaria e tranquilla vita della cinquantenne Teresa. Si tratta di un ragazzo irlandese di nome Ardghal. In questo suo secondo romanzo Costanza Maria Granata costruisce una intensa storia di passione tra le montagne trentine che però è destinata a finire. Ardghal infatti un giorno le dice addio apparentemente senza ragione. Ma Teresa non può rinunciare a un amore tanto profondo e parte per l’Irlanda decisa a ritrovare Ardghal. Troverà fenomeni inspiegabili e inquietanti, misteri antichi e un altro uomo, nonché la difficoltà di confrontarsi con un passato oscuro e di esprimersi su un futuro pieno di incognite.

Un estratto del libro

Aveva gridato il suo nome, come la mattina in cui era andato via inoltrandosi nel bosco, gridando sicuramente anche nella realtà e aveva acceso la luce, mettendosi seduta sul letto e sentendo il cuore battere forte. 

Aveva preso dal comodino la bottiglia di plastica, bevendo alcuni sorsi d’acqua e continuando a sentirsi sconvolta, mentre sentiva le lacrime scenderle lungo le guance. Poi aveva preso il telefono, vedendo che erano le 4.20 e rimanendo indecisa un paio di minuti, prima di mandare un messaggio a Graham dopo averne sentito il bisogno. Si era accorta che era in linea e le era sembrato strano, data l’ora, mentre gli scriveva che aveva avuto un incubo nel quale aveva visto in che modo era morto Ardghal. Si era appena appoggiata con la testa contro il cuscino e si era spaventata nel sentire lo squillo del telefono, vedendo che era Graham e rispondendogli con un filo di voce. “Abbiamo fatto lo stesso sogno, Teresa… e sono abbastanza scosso anch’io.” Aveva sentito i brividi ovunque e le era tornata in mente la volta che anche lei e Ardghal avevano fatto lo stesso sogno, guardando la pelle d’oca sulle braccia.
“Vuoi che ci vediamo subito?” “Sì, per favore.”
“Va bene, dammi una ventina di minuti.” Si era vestita in fretta ed era scesa nella hall deserta, notando che fuori era ancora buio. Aveva freddo anche lì ma appena l’aveva visto era uscita nel silenzio irreale di quell’ora sospesa tra la notte e il giorno.