Prefazione
Le vite di tre giovani uomini si intersecano per caso, tra i rapporti di vicinato di un condominio milanese. Seppure diversi per carattere, formazione ed esperienze, un insolito legame di amicizia sembra tenerli uniti. Una storia delicata e al contempo struggente, in cui l’autrice, al suo quinto romanzo, riesce a dare un tocco di poesia.
Un estratto del libro
Appena entra nella sala circoscrizionale dove sta per svolgersi l’assemblea, Vladimiro vede Marco parlare con alcune persone, tra cui il suo dirimpettaio di pianerottolo. Gli fa un cenno con la mano, a metà tra un saluto e un invito ad avvicinarsi. Toglie il cappotto e lo appoggia sulla spalliera di una sedia, poi dopo qualche scambio di battute, prendono posto vicini. Si dà un’occhiata intorno e vede Gennaro poco distante, solo e con l’aria assente di una decina di sere prima nel garage. Talmente assorto e distratto che al momento dell’appello non risponde e Marco e un altro uomo ripetono il suo cognome, finendo col dire “presente” al posto suo.

