Un estratto del libro
Un paio di sere dopo è nella consueta pizzeria, quando vede Marco entrare insolitamente da solo e avvicinarsi al suo tavolo.
<<Ciao, posso sedermi qui? Vedo che hai quasi finito, ma se non ti dispiace farmi compagnia…>>>
<<Certamente!>>
Lo vede togliersi il soprabito con la fodera scozzese e sedersi di fronte, iniziando a chiacchierare del più e del meno e dandogli l’impressione di tenere alla loro reciproca conoscenza.
Così, mentre finisce la pizza, viene a sapere che è un pubblicitario e che l’agenzia di cui è contitolare, non è lontana dalla banca dove lavora lui. Che è un single incallito, che ha una casa sulla sponda bresciana del lago di Garda a tre quarti d’ora di macchina dal suo paese, che riesce a parlare elegantemente anche intanto che mangia. E che è praticamente suo coetaneo, pur cambiando l’anno di nascita.
Concordano di prendere il caffè insieme e di partecipare all’assemblea condominiale della settimana successiva, che ora diventa l’argomento principale.
<<L’anno scorso mi sembra che non c’eri…>>
<<No, ero in ferie, ero andato dai miei, in Trentino. Avrei voluto dare la delega a qualcuno ma non sapevo a chi, ero arrivato da meno di tre mesi e non conoscevo nessuno.>>
<<E a distanza di un anno, hai conosciuto qualcuno? A parte me e anche se soltanto da tre settimane…>>
Ridono brevemente entrambi e Vladimiro risponde di no, sebbene sfiori col pensiero l’episodio recente del garage e di Gennaro.
<<Beh, la prossima settimana te ne renderai conto personalmente, delle varie fazioni in cui sono suddivisi i condòmini. L’amministratrice dovrebbe essere più imparziale e soprattutto dovrebbe avere più polso. La caldaia avrebbe dovuto essere sostituita ancora a maggio, ma per colpa di quelli che si sono messi di traverso, non è stato fatto. Speriamo che regga… è stata accesa da poco e la stagione è appena cominciata.>>
Bevono il caffè e rimangono ancora un po’ a parlare, poi Marco guarda l’orologio e dice che deve finire di lavorare su un progetto.
Pagano ognuno il proprio conto ed escono nell’umidità scura, rischiarata dai lampioni e dai fasci di luce delle automobili che passano.